TALENTI IN PENOMBRA.
HORACE ANDY, IL VOCALIST DELLA REGGAE MUSIC.

Niente dreadlocks, niente sfoggio di rosso-giallo-verde, nessun atteggiamento "istrionico". Forse è per questo che Horace Andy (vero nome Horace Hinds) , pur essendo molto apprezzato fra gli appassionati di reggae, non ha conosciuto quella ribalta che certamente avrebbe meritato. Un rasta senza dreadlocks che afferma : "Un tempo li ho avuti. E' un modo di vivere. Avere i dreadlocks è bello ma in sostanza è un modo di vivere. Ci sono persone con i dreadlocks da due anni e anche se non lo sono li puoi scambiare per rasta. La cosa veramente importante è vivere da Rasta."
Seguace serissimo del rastafarianesimo, Horace Andy si è imposto come ispiratore di molti vocalist reggae, grazie alla sua magnifica voce in falsetto. Acuta e limpida ed allo stesso tempo assolutamente coinvolgente. La sua storia segue la storia della reggae music , avendo preso parte, fin dal 1969, al "giro" dei famosi Studio One di Kingston (compagni di etichetta Dennis Brown ed Alton Ellis).
Da giovane i suoi riferimenti musicali erano personaggi storici della musica giamaicana come Ken Boothe e Delroy Wilson (non a caso citati entrambi nel testo di "White Man in Hammersmith Palais" dei Clash).
Negli anni 90 viene "riproposto" al grande pubblico dai Massive Attack , la band trip hop di Bristol che lo elegge proprio cantante, trovando la chiave del successo grazie alla miscela fra atmosfere dub dilatate e cupe ed i suoi vocalizzi dal timbro unico.

Horace Andy (soprannominato "Sleepy" da Coxsone Dodd, suo produttore) , nasce a Kingston-Giamaica nel 1951. Entra nei famigerati Studio One intorno ai 18 anni e qui incide molti dei suoi brani di successo, inseriti in seguito nei suoi albums di successo come nel caso di "Skylarking" (1972), uno dei dischi più rappresentativi della reggae music. Provate ad ascoltare la sua voce nella title track oppure in "Love of a Woman", sarete letteralmente trasportati ed ipnotizzati dalla particolarità del suo timbro.
Nel 1973 lascia gli Studio One e lavora con molti produttori giamaicani sia già famosi che in ascesa, fra tutti Bunny Lee. In questi anni di frenetiche collaborazioni e di continui spostamenti (si muove fra Stati Uniti - Inghilterra - Giamaica) incide alcuni suoi classici : la stupenda "Zion Gate" e "Pure Ranking". Nel 1977 si trasferisce a New York e, con la produzione di Augustus Pablo, incide uno dei suoi migliori album : "In The Light" con relativa versione dub "In The Light Dub".


Negli anni 80 trova un buon successo in Inghilterra, dove risiede, con il disco "Elementary", attraverso il quale approccia, fra i primi al mondo, il suono digitale collaborando con Mad Professor e Mixman.
Negli anni 90 avviene l'incontro con i Massive Attack (nati come sound system a Bristol) che lo riporta alla ribalta. La sua collaborazione con i Massive caratterizza il sound della band inglese, attraverso l'uso unico della voce che diventa un vero e proprio strumento pronto a scompaginare le dure e cupe trame musicali del trip hop.
Sempre vitale e prolifico nella sua attività artistica incide nel 1999 l'album "Living in The Flood", nel quale la title track viene scritta a due mani con Joe Strummer, mentre nel 2000 pubblica "Moonlight Lover". Horace Andy grazie al suo purissimo talento rimane se stesso attraverso le epoche e gli stili che cambiano. Perché il suo è un reggae che viene dal cuore, che non si ferma ai dreadlocks.

Mauro Zaccuri