"BANDITI SENZA TEMPO"
di Marino e Sandro Severini (The Gang)

Selene Edizioni - Pag.127 - Euro 10,50

 





27 Settembre 2003 - Nella sala del Castello di Belgioso (PV), i Severini presentano in anteprima il loro libro edito da Selene Edizioni (Collana Distorsioni diretta da Marco Denti). Chitarre acustiche, qualche battuta, la richiesta di un buon bicchiere di vino per tonificare la voce, un filo di stanchezza che traspare dopo un anno passato a far concerti in giro per il paese. Non manca però la voglia di raccontare e cantare le storie che sono protagoniste in "Banditi senza Tempo". Per chi li segue da sempre non è difficile capire quanta verità ci sia nelle pagine di questo libro, quanta perseveranza, quanta caparbietà ci sia nel ribadire i concetti cardine che lo storico gruppo marchigiano ha fatto propri. Un quadrilatero di ferro, consolidatosi sempre più negli anni e costituito da : memoria - appartenenza - resistenza/testimonianza - crescita/emancipazione.
Un percorso personale reso collettivo tramite le loro canzoni che ci narrano le storie dei "banditi senza tempo" che, a vari livelli e con diversi comportamenti, si sono opposti a questo mondo, o meglio a questo "nuovo ordine mondiale" in cui non ci riconosciamo, e che spesso detestiamo.

Eccoli lì Joe Strummer ed i Clash, Chico Mendes, la Banda Bassotti, Pio La Torre, Luigino Bendotti, i fratelli Cervi, Ilaria Alpi, Marcos, Andrea Pazienza, Fausto e Iaio e gli altri che popolano le pagine del libro. Le loro storie permettono ai Severini di raccontarsi e di raccontare. E ci permettono di entrare a fondo nel loro mondo, nel loro modo di fare musica, di essere "cantastorie" usando il rock'n'roll, portandoci ad affermare che è impossibile trascurare il coraggio e la coscienza morale che fuoriescono da alcuni di questi profili, soprattutto in un paese come l'Italia notoriamente dalla memoria "difficile".

I Gang hanno scelto di "incidere sull'immaginario" delle persone, sapendo che il rock'n'roll non può cambiare il mondo. Ma "l'immaginario cambia la realtà" e le Magnum Les Paul possono sparare canzoni che fanno male e danno fastidio, molto fastidio.
I "Banditi senza Tempo" spesso non si fanno riconoscere con facilità, non hanno distintivi né contrassegni, non compiono sempre gesti facilmente classificabili come "eroici". Ma esiste un eroismo costante e mai patetico, quello della resistenza. Resistere per andare oltre. C'è un passaggio nel capitolo finale del libro che ci sembra particolarmente significativo in questo senso e che riteniamo esprima un valore da custodire con cura. Oggi "essere onesti vuole dire essere clandestini,questa è la verità. Vuol dire essere banditi". Sacrosanto. Cosa c'è di più difficile oggi di essere onesti? L'onesta, la coerenza, la coscienza morale (non c'entra con il moralismo) non sono malattie. Sono grandi valori da difendere con i denti se vogliamo essere propositivi e se vogliamo continuare a sperare in qualcosa di diverso e migliore in questa vita, l'unica che sappiamo di poter vivere.

I Severini consigliano di far leggere il libro alle nuove generazioni, ai ragazzi, affinché conoscano queste storie e le facciano proprie, magari approfondendole ed alimentandole con passione e coraggio. Per ricominciare e rilanciare. L'augurio è che i nostri figli le possano ascoltare ancora attraverso le voci e le musiche dei Gang, rappresentanti di un mondo che dovrebbe essere e che per ora, ma solo per ora, non è.

Mauro Zaccuri

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